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STENDHAL, La Certosa di Parma
BALZAC, Eugénie Grandet
HUGO, Notre-Dame de Paris
FLAUBERT, Madame Bovary
DUMAS (FIGLIO), La signora delle camelie
ZOLA, Thérèse Raquin
MAUPASSANT, Bel-Ami

Edizioni integrali

Sono raccolti in questo volume sette capolavori della letteratura di un paese che ha influenzato fin dalla sua nascita la produzione non solo letteraria, ma artistica in senso lato di tutto il mondo. La Certosa di Parma, affresco storico e insieme romanzo d’avventure, è un libro dominato dall’incanto magico della passione, è la geniale improvvisazione nella quale Stendhal, giunto ormai alla fine della vita, celebra e reinventa la propria giovinezza. Con Eugénie Grandet Balzac allinea alcuni tra i suoi più potenti e riusciti “ritratti”, l’ingenua Eugénie, il vecchio Grandet sordido e tirannico, il bel cugino Charles, arrivista senza scrupoli, in una spietata analisi della borghesia di provincia, avida e speculatrice. Non fa indagini sociali il grande Victor Hugo nel suo Notre-Dame de Paris, ma racconta la struggente storia d’amore del “gobbo di Notre-Dame” ed Esmeralda, la bellissima zingara di cui tutti si innamorano, protagonisti del suo romanzo corale insieme alla folla brulicante di Parigi e alla misteriosa, labirintica macchina della cattedrale. Torniamo invece alla denuncia dell’ipocrisia della borghesia provinciale con Madame Bovary, che rese a Flaubert, insieme al successo, una incriminazione per oltraggio alla morale pubblica e alla religione. La sua Emma è diventata il simbolo di un tentativo fallito di riscatto dalla miseria della condizione femminile dell’epoca. Di una particolare condizione femminile ci parla il figlio del gigante Dumas ne La signora delle camelie, splendido testo romantico (e splendida musica nell’opera che ispirò a Verdi La Traviata). Non c'è romanticismo invece nel capolavoro di Zola, Thérèse Raquin, che è la lucidissima analisi, un’autopsia su due corpi vivi, a detta dell’autore stesso, di un delitto quasi perfetto commesso da due amanti. Questa carrellata di capolavori si conclude con un testo di straordinaria capacità descrittiva, Bel-Ami, in cui il tormentato, inquieto, prolifico Maupassant segue le conquiste e le imprese del fascinoso Georges Duroy, giovane arrivista cinico e privo di scrupoli.

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