Ritratto di signora

Ritratto di signora

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Introduzione di Guido Fink
Traduzione di Pina Sergi Ragionieri
Edizione integrale

Nel 1879 la Nora di Ibsen suscitava scandalo abbandonando il marito, i figli e la sua «casa di bambola» per affermare il suo diritto a vivere la propria vita. Due anni dopo, probabilmente senza sapere nulla di Nora, Henry James dipingeva il ritratto di una Nuova Ragazza Americana, ricca di speranze e desiderosa di indipendenza, imprigionata nelle reti di un’Europa seducente e pericolosa. Dall’apparente dolcezza dei giardini inglesi agli intrighi dei salotti fiorentini e allo splendore non più consolatorio di una Roma ostile, Isabel compie la sua parabola alla rovescia, verso il sacrificio e la rinuncia, mentre intorno e dentro di lei si disgrega per sempre il romanzo tradizionale, dalle cui ceneri nascono i turbamenti del moderno.

«Continuava a star lì, nel punto in cui si erano incontrati, senza dar segno di volersi fare avanti o di voler parlare al signor Touchett, e mentre indugiava così presso la soglia, snella e seducente, al suo interlocutore venne fatto di chiedersi se ella non si aspettasse che il vecchio venisse a riverirla. Le ragazze americane sono abituate ad essere trattate con grande deferenza, e si era già inteso che questa era un tipo indipendente.»


Henry James

(New York 1843-Rye 1916), uno dei più importanti e originali scrittori contemporanei, trascorse l’infanzia e l’adolescenza tra Europa e Stati Uniti, per stabilirsi poi a Londra (prima di morire prese la cittadinanza britannica). Ottenuta la fama con i suoi romanzi e racconti, volle cimentarsi con il teatro, ma l’insuccesso del suo esordio fu quasi traumatico. Ebbe allora inizio la fase “sperimentale” della sua attività letteraria, con opere intense ma di difficile comprensione. Di James la Newton Compton ha pubblicato nella collana GTE Ritratto di signora e Giro di vite.

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