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Introduzione di Mario Moretti
Traduzione di Ugo Dèttore
Edizione integrale

Ivanhoe è considerato il prototipo del romanzo storico, misto di «fiction» e di «history». La sua influenza è stata enorme, e non solo in Inghilterra ma un po’ dovunque in Europa. È stato – ed è tuttora – un autentico bestseller che ha ispirato numerose versioni cinematografiche e televisive. La lotta fra Giovanni Senzaterra e Riccardo Cuor di Leone per il trono d’Inghilterra, l’antagonismo fra sassoni e normanni, i valori della cavalleria, l’«allegra brigata» degli arcieri di Robin Hood costituiscono momenti appassionanti e indimenticabili di una narrazione sospesa tra romanticismo e realismo. Malgrado le apparenze, Ivanhoe non è soltanto un semplice romanzo di avventure, un libro di puro intrattenimento. La forma gradevole e spesso divertente e la magia del «colore locale» non gli impediscono di rappresentare una monografia romanzesca sul policromo, ma anche spietato, mondo medievale inglese.

«Là si aggirava un tempo il favoloso dragone di Wantley; là furono combattute molte delle più terribili battaglie durante le guerre civili delle Due Rose; e là ancora fiorirono anticamente quelle bande di gagliardi fuorilegge le cui gesta sono così popolari nelle canzoni inglesi.»


Walter Scott

(Edimburgo 1771-Abbotsford 1832) si affermò con componimenti poetici ispirati alla tradizione popolare medievale. Scrittore fecondissimo, ha affidato la sua fama, oltre che ad Ivanhoe, ai racconti scozzesi di Waverley (1814), a Rob Roy (1817), a La sposa di Lammermoor (1819), immortalata da Donizetti nella Lucia di Lammermoor, a L’abate (1820) e a Il talismano (1825).

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