Il rosso e il nero e La Certosa di Parma

Il rosso e il nero e La Certosa di Parma

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Introduzioni di Alberto Cappi e Attilio Scarpellini
Traduzione di Ferdinando Martini
Edizioni integrali

Grande affresco dell’epoca postnapoleonica e al tempo stesso appassionato romanzo d’amore, Il rosso e il nero fu pubblicato nel 1830. La vicenda di Julien Sorel, giovane di umili natali, intelligente, sensibile, esuberante, ambizioso, che cerca di farsi largo tra la mediocrità imperante nella Francia della Restaurazione sfruttando i favori di due donne, di cui poi si innamora, è lo specchio di un tempo difficile, di una realtà ostile, di un potere politico ingiusto, di un inarrestabile svilimento morale, di una inaccettabile tirannia dell’opinione pubblica. Scritto in poco più di un mese e mezzo, dopo anni di studi, La Certosa di Parma fu accolto entusiasticamente da Balzac all’epoca della pubblicazione, nel 1839. È la vicenda di Fabrizio Del Dongo, un romanzo d’amore e insieme di cappa e spada, con tanto di duelli e avvelenamenti: dominata dall’incanto magico della passione, l’opera è la geniale improvvisazione nella quale uno scrittore giunto ormai alla fine della vita celebra e reinventa la propria giovinezza, in un inno appassionato alla felicità del singolo, anche a dispetto delle sconfitte della storia.



Stendhal

pseudonimo di Henri Beyle (Grenoble 1783 - Parigi 1842), partì giovanissimo per Parigi. Visse poi a lungo in Italia finché, nel 1821, tornò a Parigi e iniziò a collaborare con varie riviste. Eletto console a Civitavecchia dopo la rivoluzione del 1830, si dedicò con più libertà alla letteratura. Nel 1841, malato e stanco, chiese un congedo e tornò a Parigi, dove continuò a lavorare fino al giorno della sua morte, avvenuta nel marzo 1842.

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