Elogio della follia

Elogio della follia

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Introduzione di Paolo Miccoli
Cura e traduzione di Gabriella D’Anna
Edizione integrale con testo latino a fronte

La fortuna di questo testo non ha subito le insidie del tempo: a quasi cinque secoli dalla sua pubblicazione la fama dell’Elogio rimane ancora oggi immutata. Lontano dalle astrazioni dei teologi, dalla decadente metafisica scolastica e dal mero esercizio del potere ecclesiastico, Erasmo insegue qui l’autenticità del messaggio cristiano, in nome di un superiore impegno morale e religioso. È delineato in queste pagine il ritratto di uno spirito lontano da ogni estremismo, aperto, tollerante, animato da slanci di entusiastica e positiva generosità, che culminano in quella superiore “follia” evangelica che si contrappone all’avidità di potere e di sapere dei poveri di spirito.

«Qualsiasi cosa siano soliti dire di me i mortali, e infatti non sono così sciocca da non sapere quanto si parli male della follia anche da parte dei più folli, tuttavia sono io, io sola, ve lo posso garantire, che ho il dono di riuscire a rallegrare gli dèi e gli uomini.»


Erasmo da Rotterdam

è il nome con cui è noto Erasmo Desiderio (Rotterdam 1466 - Basilea 1536). Dopo gli studi a Parigi, fu ordinato sacerdote nel 1492. Fu in Inghilterra e in Italia, dove conseguì la laurea in teologia. Nel 1521 si stabilì a Basilea dove, tranne un soggiorno di sei anni a Friburgo, visse fino alla morte, godendo della protezione di papi e sovrani e dell’amicizia dei dotti del suo tempo.

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