Ritratto dell'artista da giovane

Ritratto dell'artista da giovane

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Cura e traduzione di Marina Emo Capodilista
Introduzione di Mario Praz
Edizione integrale

Il Ritratto dell’artista da giovane è la storia di una mente creativa: un’educazione intellettuale, insomma, piuttosto che sentimentale. Attingendo ampiamente alla propria biografia, Joyce racconta, in uno stile mirabile per inventiva e fantasia, la formazione della personalità del giovane protagonista Stephen Dedalus, il suo alter ego, dall’infanzia nel collegio gesuita alla scoperta della vocazione per l’Arte. Sembra proprio che parli Joyce per bocca di Dedalus, quando dice: «Tenterò di esprimere me stesso in qualche modo di vita o di arte, quanto più potrò liberamente e integralmente, adoperando per difendermi le sole armi che mi concedo di usare: il silenzio, l’esilio e l’astuzia». Un capolavoro della letteratura, dall’autore dell’Ulisse.

«L’anima dapprima nasce», dise ambiguamente, «in quei momenti di cui ti ho parlato. Ha una nascita lenta e oscura, più misteriosa della nascita del corpo. Quando nasce l’anima di un uomo in questo paese, le vengono gettate reti per impedirle di fuggire. Mi parli di nazionalità, di lingua, di religione. Io cercherò di sfuggire a quelle reti».



James Joyce

nasce a Dublino il 2 febbraio del 1882. Nel 1904 abbandona l’Irlanda e parte con la compagna Nora per l’Europa. Vivranno a Pola, Trieste, Roma, Parigi e Zurigo. La prima opera narrativa, Gente di Dublino, esce nel 1914, stesso anno in cui vede la pubblicazione il romanzo autobiografico Dedalus. Ulisse è del 1922 – ma in America sarà assolto dall’accusa di oscenità solo nel 1933. Nel 1939 viene pubblicata la sua opera più visionaria, La veglia di Finnegan. Joyce muore a Zurigo il 13 gennaio del 1941, in seguito ad un’operazione. La Newton Compton ha già pubblicato Gente di Dublino e Ritratto dell’artista da giovane.

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