Poesie

Poesie

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Premessa di Roberto Pazzi
Cura e traduzione di Ilaria Dagnini

L’ammirazione per l’ideale di bellezza cantato e il fascino dell’ardente e spregiudicato richiamo dell’amore omosessuale sono forse le cause principali della fama che ha accompagnato il nome di Saffo attraverso i secoli. I suoi versi nascono in un mondo che ha avuto a lungo il sapore del proibito: il «tiaso», sorta di associazione tra giovani donne che Saffo creò attorno a sé a Mitilene, dove, tra canti e danze in onore delle muse, nascevano brucianti passioni e gelosie. Per Saffo l’amore è lotta, è battaglia, come l’impiego di termini e modi dell’epos omerico nei suoi versi rivela. Colui e colei che amano e sanno amare sono eroi.
Ancora oggi, leggendo queste poesie e rivivendo le emozioni d’amore tese tra il grido disperato e l’invocazione serena, si prova quella sensazione avvertita dallo storico greco Strabone: «Saffo è un essere meraviglioso».

«Se ora ti sfugge, presto ti cercherà,
se non accetta i tuoi doni, lei stessa te ne offrirà,
se non ti ama, presto ti amerà,
anche se non volesse.»


Saffo

nacque a Ereso, nell’isola di Lesbo, e trascorse la maggior parte della vita a Mitilene, principale città dell’isola, nel vii secolo a.C. La sua attività poetica fu quasi completamente incentrata sulla vita del tiaso, a cui dedicò appassionatamente l’intera esistenza. Godette sempre di grande fama: già nel i secolo a.C. lo storico Strabone scriveva di lei: «[…] fu una persona straordinaria, perché, per quanto noi risaliamo nel tempo, non riusciamo a ricordare, in nessun’altra epoca, una donna capace di rivaleggiare con lei nel campo della poesia».

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