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Edizione integrale

Pigmalione è il più letto, conosciuto e amato lavoro teatrale di George Bernard Shaw. Vi si celebra il trionfo di quella formula che Shaw apprese dal conterraneo Oscar Wilde, secondo la quale era possibile parlare di cose serie agli inglesi a una sola condizione: quella di divertirli. Narrando la vicenda dell’attraente professor Higgins che decide per scommessa di insegnare a Eliza, piccola fioraia «cockney», a parlare e a comportarsi come un’aristocratica, trasformandola in un’altra persona, l’autore affronta temi fondamentali per la sua linea polemica: la lingua, la discriminazione sociale, l’assistenzialismo, l’emancipazione della donna. Scritta nel 1912, la commedia di Shaw ha conosciuto un immediato e duraturo successo: basti ricordare My Fair Lady, il fortunatissimo adattamento a commedia musicale degli anni Cinquanta degli americani Lerner e Loewe.

«Ebbene, signore, in tre mesi io posso far passare questa ragazza col suo inglese da marciapiede per una duchessa ad un garden party di qualche ambasciatore.»


George Bernard Shaw

nacque a Dublino nel 1856. A vent’anni si trasferì a Londra dove tra mille difficoltà intraprese la carriera giornalistica come critico musicale e teatrale. Scrisse la prima commedia, Le case del vedovo, nel 1892, e dal 1898 in poi si dedicò esclusivamente al teatro, scrivendo lavori di grande successo. Nel 1925 ottenne il premio Nobel per la letteratura. Morì nel 1950.

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