L'impronta scarlatta
L'impronta scarlatta

L'impronta scarlatta

Siamo nel cuore della vecchia, eccentrica Londra: un pacco contenente diamanti grezzi di dimensioni e valore eccezionali, appena giunto dal Sudafrica all’ufficio di John Hornby, commerciante in preziosi, viene riposto in cassaforte. Ma quando il giorno successivo la cassaforte viene aperta, i diamanti sono scomparsi; eppure non vi sono tracce d’effrazione e il custode, durante i suoi giri di ronda, non ha udito nulla. Sul fondo della cassaforte, un foglio di carta sporco di sangue, che porta l’impronta chiarissima di un pollice. Da qui si dipana l’intreccio di questo tipico giallo “scientifico”, ricco di suspense e di atmosfera.


Richard Austin Freeman, nato a Londra nel 1862, esercitò la professione di medico chirurgo prima in Inghilterra, poi in Africa, dove contrasse una malattia che s’aggravò fino a costringerlo, nel 1904, ad abbandonare la sua attività per ritirarsi nel Kent, a Gravesend, dove iniziò a scrivere romanzi polizieschi. Freeman ha creato il personaggio del Dr. Thorndike, che è stato definito «il maggior esperto di crimini dopo Sherlock Holmes». Freeman, che disponeva di un laboratorio in cui compiva tutti gli esperimenti descritti nei suoi romanzi, è celebre per la sottigliezza con cui affrontava i problemi di medicina legale e l’accuratezza “scientifica” delle tecniche d’indagine presentate.

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